07 agosto 2007

Riflessioni sulla comunicazione [1]


23:56 non ho sonno, mi sono infilata sotto le coperte per dormire mi sono rigirata e rigirata nel letto cambiando più volte posizione, ma niente.
Di solito bastava un attimo per farmi assopire, ora non risesco nemmeno a trovare una posizione che mi rilassi che mi predisponga a dormire.
Cercavo di sognare per conciliare il sonno, me niente il mio pensiero vagava in cerca di qualcosa da dire da poter scrivere.
Chissa come mai ogni tanto mi prende quella smania di scrivere, di aver a tutti i costi qualcosa da dire, non so se solo a me stess o al mondo intero, non so mai se quello che scrivo qualcuno lo legge, ma non importa io scrivo.
Nei miei pensieri di stanotte mi vedevo in treno, nel mio solito viaggio da pendolare e chissà come mai vedendomi dall'esterno ho visto qualcosa di me che mi ha fatto riflettere.
Le mie giornate - oggi, come ieri e come sarà domani, un viaggio in treno verso una meta, il portatile aperto sulle gambe, sbrigo un pò di lavoro, rispondo a qualche mail, archivio quelle già inviate o a cui ho già risposto, penso al lavoro della giornata e mi organizzo mentalmente.
Nemmeno mi accorgo che il passeggero accanto a me si è alzato e sceso, e qualcun'altro si è seduto accanto a me; non sento le vocie, le chiacchere, non sento un telefono che suana.
Alzo lo sguardo mi accorgo di questo mio distacco come se una parte di me vuole risvegliarmi dal mio mondo dal mio 'isolamento'.
Infondo potrei attaccare bottone con qualcuno, fare 4 chiacchere, fare una nuova conoscenza, può darsi anche molto interessante.
Mi accorgo che ognuno di quelle persone è presa dal proprio mondo, chi si isola con un libro, chi con della musica, chi a il suo giro di 3 amici, chi dormi, chi parla al telefono.
Tutti indaffarati e presi da se stessi.
Siamo nell'era della nuove tecnologie, nell'era della comunicazione, ma infondo non comunichiamo affatto; certe volte penso che si esageri con certe affermazioni, ma in effetti tutti questi strumenti che ci dovrebbero permettere di comunicare senza più confini, invece di avvicinarci ci allontanano.
Credo che ormai più nessuno usi carta e penna per scrivere una lettera a chi si vuole bene, scrivendo parole sincere di quello che si prova, lasciando libero sfogo alle proprie emozioni; spesso ormai lasciamo che sia un SMS di 160 caratteri a trasmettere un emozione, ma 160 caratteri sono sufficenti?
E e-mail che dovrebbe dare spazio ad esprimersi pienamente è diventata col tempo sempre più breve, quasi come un SMS, perchè non si ha più tempo nemmeno di leggere, perchè l'era delle nuove tecnologie scorre veloce e anche la comunicazione deve essere veloce, poche riche, anzi poche parole.
Ma comunicare vuol dire esprimersi e per esprimersi ci vogliono parole, frasi, concetti, paragrafi...

NOTA:scritto su un foglio di blocco con penna blu - riportato poi a computer.

Buona notte.
sha

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