20 dicembre 2006

Colloqui (1° parte) - a forza di farne si impara qualcosa!

Ed eccomi qua a fare il bilancio di un mese e una settimana di colloqui.

Mi sono messa alla ricerca di un lavoro ed ho provato tutti i canali possibili il qualche post datato ho anche segnalato qualche interessante fonte di annunci.

Ho fatto una ricerca di tutte le agenzia creative o in ambito web e multimediale di Milano, le ho divise per grandi e piccole, intesi come grandezza economica e di fama. Ho iniziato così a mandare autocandidature a quelle con cui avrei voluto lavorare scendendo giorno per giorno i gradini della scala fino a farle tutte.
Leggevo due volte al giorno 5/6 siti di annunci di lavoro, da quelli tematici a quelli generici, inizialmente non rispondevo a tutti gli annunci, ma a quelli che reputavo molto interessanti, poi dopo due settimana ho compreso anche quelli un pò meno interessanti, ma che rispecchiavano le mie qualifiche, non ho mai risposto a quelli improponibili, sfruttatori ed altro.

Alla fine mi hanno chiamato in 12 per un colloquio ne ho fatti 10, senza contare i secondi incontri... veramente un lavoro... sono diventata anche brava a riuscire a concordare appuntamenti nello stesso giorno in cui avevo già un altro colloquio in modo da non dover andare a Milano più e più volte alla settimana.

Comunque alla fine chi la dura la vince (spero di non aver scritto una cavolata).

In questi 10 colloqui alla fine ho imparata qualcosa.... primo il mercato del lavoro sta cambiando, fino a qualche mese fa nessuna azienda investiva sulle risorse ora sembra che stiano cambiando il modo di vedere il personale come una risorsa.
Continuano a fare contratti a progetto, ma molto più lunghi e con prospettive di tenere le persone, perchè hanno comprese che dover riniziare da capo a formare qualcuno costa sia in termini di tempo che in denaro.

Certo non tutti hanno raggiunto questo tipo di cambiamento, anzi si possono fare già delle divisioni; per ora le aziende che hanno deciso di investire nel personale nell'ottica di migliorare anche l'attività produttiva dell'azienda stessa sono le piccole e medie imprese.
Mentre le grandi aziende sembrano non essere molto interessate alle persone, ma solo a trovare braccia per lavorare, che siano bravi, ma soprattutto veloci ad eseguire i lavori e a soddisfare le esigenze dei clienti... non danno garanzie per il futuro, ma sembra che il fatto che lavori per loro ti deve già bastare.
Certo non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma in media questo è stato il riscontro.

Nella prossima parte descrivo la differenza dei colloqui tra le piccole/medie imprese con le grandi imprese.

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