18 ottobre 2006

Cambiare, cambiare, cambiare

Cambiare, questa è uno degli imperativi della mia vita, non sono un tipo abitudinario, si vede subito da come faccio colazione.

Non sono una di quelle persone che da 50 anni fanno la stessa colazione ogni mattina con caffèlatte e biscotti; io mi alzo al mattino apro la dispensa dove c'è di tutto dai biscotti, ai cereali, dalle brioche ai wafer, dalla marmellata al miele, dal cacao allo zucchero a velo, dalla stecca di cioccolata alla torta, dal the alla tisana, fino al latte e il succo di frutta.
Decido al momento, ascolto i miei sensi e faccio colazione con gli elementi che più si intonino al mio umore o alle voglie sensoriali del mio palato; non ci sono regole o schemi, mischio combinazioni nuove, elementi contrastanti.

Sono così anche con i miei capelli, che poverini ne hanno viste di tutte, da permanenti a tinta, da lunghi a cortissimi, da una assoluta pigrizia di andare dal parrucchiere... a momenti che non facevano in tempo a crescere che vedevano le forbici.

Nella mia vita sono sempre alla ricerca del cambiamento, di cambiare qualcosa, di stravolgere gli schemi e le abitudini, di ricercare il nuovo per non cadere nell'abitudinario, anche se infondo amo le abitudini danno quel senso di sicurezza.

Per indole sono portata a cambiare anche ruolo, funzioni e aspetto l'interno di una azienda, non amo rilegarmi al mio ruolo, ma mi interesso di tutto quello che ruota attorno alla mia professione, sono curiosa e cerco di capire gli schemi di un'azienda, nell'ottica di poter crescere professionalmente sia negli scopi personali che in quelli di crescita dell'azienda stessa.

Certo non cambio proprio tutto tutto, come ho detto le abitudini mi piacciono, in fondo nella mia ricerca di cambiare c'è più una ricerca di migliorare e crescere dentro al mondo che mi circonda.

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